“È bene che anche l’amministratore delegato di Finmeccanica conosca bene i fatti che hanno portato le imprese di autotrasporto a opporsi a un sistema, il Sistri, non funzionante, obsoleto, non in grado di combattere il sistema delle ecomafie e non applicabile ai vettori europei. Ed è bene anche che il dottor Mauro Moretti annoti un particolare di non poco conto: ad affermare che il Sistri è stato un fallimento non sono certo stati solo i rappresentanti del mondo dell’autotrasporto: lo hanno fatto, tra gli altri, l’attuale ministro all’Ambiente Gianluca Galletti; il procuratore antimafia Catello Maresca, che lo ha affermato di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta; i giudici di diversi tribunali che si sono pronunciati sui ricorsi dai operatori del trasporto. Forse il dottor Mauro Moretti all’epoca dei fatti era impegnato con altri problemi e forse era poco attento ad altre vicende, ragion per cui gli dev’essere sfuggito anche che il click day, organizzato proprio per valutarne l’efficienza del sistema di tracciamento dei rifiuti pericolosi progettato e realizzato dalla società Selex, ha dimostrato chiaramente che così com’era stato ideato e costruito era un bidone”.
Con queste dure parole il presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio, Paolo Uggè, ha replicato alle affermazioni dell’amministratore delegato di Finmeccanica, secondo il quale “non è vero che il Sistri non funziona. Funziona: peccato che abbia un grande difetto: controlla a ogni metro il camion che trasporta rifiuti nocivi, e questo da’ fastidio”.
E sempre replicando all’ex manager delle Ferrovie dello Stato, che riferendosi al fatto che i controllati non possano decidere il sistema di controllo ha affermato che ”non è possibile che i tacchini decidano quando devono tagliare il collo'”, Paolo Uggè ha ricordato anche “l’intervento delle Autorità comunitarie che hanno imposto al nostro Paese di bloccare l’applicazione del sistema Sistri agli operatori del trasporto europeo. Può darsi che qualche trasportatore sia un tacchino”, ha concluso Paolo Uggé, “ma è sempre meglio che essere come quegli struzzi che, secondo una leggenda, metterebbero la testa sotto terra per non guardare i pericoli, come forse sta facendo qualcun altro… Il tentativo del signor Moretti di fare l’avvocato difensore è comprensibile, ma di fronte a “prove concrete”, esibite non dai trasportatori ma da esponenti del governo e della magistratura, forse avrebbe fatto meglio a informarsi prima di lanciare accusa non rispondenti alla realtà”.